Bach: i corali dell’autografo di Lipsia (2)

BWV 655 - 658

Trio super Herr Jesu Christ, dich zu uns wend à 2 Clav. et Pedal.   BWV 655

Herr Jesu Christ, dich zu uns wend, dein’ heiligen Geist du zu uns send, mit Hilf und Gnad er uns regiert und uns den Weg zur Wahrheit führ.

Signore Gesù Cristo, volgiti a noi, manda a noi il tuo Santo Spirito che ci regge con il suo aiuto e la sua grazia e ci conduce alla strada della verità.

 

Il soggetto di questo leggero e festoso trio è costruito intorno alle prime quattro note del corale. La scrittura in trio ricorda la musica strumentale italiana per due violini e basso, che Bach ebbe modo di conoscere e studiare negli anni trascorsi a Weimar.

Come nei concerti italiani, le prime tre battute costituiscono una sorta di ritornello, con le tre voci che si inseguono in canone. La parte del pedale, interrotta sulla dominante alla battuta 2, conclude in tonica alla battuta 4. Questo ritornello, nel corso del brano, viene riproposto nelle varie tonalità: sol maggiore, re maggiore, mi minore, si minore, do maggiore per ripresentarsi alla fine in sol maggiore.

Fra un ritornello e l’altro si susseguono vari episodi, con sempre nuovo materiale. Nell’ultimo ritornello il pedale, invece di presentare l’andamento consueto, introduce la melodia del corale, a modo di cantus firmus.

I corali in trio sono fra i brani che, all’epoca, risultavano per i colleghi di Bach moderni e innovativi: nessun altro organista prima di lui aveva usato una scrittura così leggera e allo stesso tempo virtuosistica. Un ‘interessante Fantasia sopra Herr Jesu Christ, dich zu uns wend di Johann Ludwig Krebs ci fa capire come il Trio di Bach fu subito preso a modello:

O Lamm Gottes unschuldig 3 Versus. BWV 656

O Lamm Gottes, unschuldig, am Stamm des Kreuzes geschlachtet. Allzeit erfund’n geduldig wiewohl du warst verachtet. All Sünd hast du getragen, sonst müssten wir verzagen. Erbarm dich unser, o Jesu (3 Versus: Gib uns den Frieden, o Jesu).

Agnello di Dio, innocente, inchiodato all’albero della croce. Sempre mansueto, quanto sei stato disprezzato. Hai portato su di te tutti i peccati, altrimenti avremmo dovuto disperare. Abbi pietà di noi, o Gesù (3 versus: Dona a noi la pace, o Gesù).

 

Il corale O Lamm Gottes unschuldig è l’Agnus Dei tedesco. Nel corale BWV 656 la melodia viene presentata tre volte: dapprima nella voce superiore, quindi nella voce di mezzo e da ultimo al pedale. Nel testo letterario le prime due strofe rimangono uguali e ciò corrisponde ad una stessa sonorità nella musica. La terza strofa, conclusiva, vede l’aggiunta del pedale e tocca sonorità ed espressioni musicali più intense; particolarmente forti sono le sottolineature della parola verzagen (disperare), accompagnata da un intenso movimento cromatico: la musica si interrompe su un accordo di do# maggiore, tonalità con sette diesis! Si noti come, nella lingua tedesca, il diesis venga indicato con il termine Kreuz, e la stessa parola significa croce. E’ forse per ottenere questo effetto che Bach presenta questo corale in la maggiore. Quando un’organista componeva un corale sulla melodia Lamm Gottes unschuldig con intento liturgico la melodia era sempre in fa maggiore, una terza più bassa. Nessuna assemblea liturgica canterebbe questo corale in la maggiore, la melodia diventerebbe troppo acuta. Dunque dobbiamo dedurne che Bach compone questa musica non per dare l’intonazione all’assemblea ma come una libera fantasia sul corale, cercando di approfondire il significato spirituale del testo e abbandonando per questo la finalità pratica del servizio liturgico. Questa trasposizione di tonalità gli permette di toccare l’accordo di do# maggiore e di presentare, all’interno della raccolta, questo corale in la maggiore preceduto e seguito da due corali in sol; Bach solleva in alto questo corale che contiene il racconto della Passione, come il sacerdote solleva il libro del Vangelo prima di proclamarlo.

Il testo si conclude con le parole “Dona a noi la pace, o Gesù”:  qui Bach addolcisce improvvisamente le armonie. Le scale che pervadono la musica ci ricordano le scale che in tutti i corali natalizi dell’Orgelbüchlein parlano di angeli. Non sono forse gli angeli che, nella notte di Natale, annunciano “pace in terra agli uomini di buona volontà”?

Nun danket alle Gott a 2 Clav. et Ped. canto fermo in Soprano. BWV 657

Nun danket alle Gott mit Herzen, Mund und Händen, der grosse Dinge tut an uns und allen Enden, der uns von Mutterleib und Kindesbeinen an unzählig viel zugut und noch jetzund getan.

Ora tutti ringrazino Dio, con cuore, bocca e mani, Dio che fa grandi cose per noi e per tutti, che dal grembo di nostra madre, dai primi passi da bambino, ci ha dato grazie infinite e sempre continua a darne.

 

Se il corale O Lamm Gottes unschuldig è un racconto in musica della Passione o comunque una predica sul dolore sofferto dall’Agnello di Dio, il corale BWV657, che immediatamente lo segue, sembra essere una preghiera di gioioso ringraziamento. Non a caso la melodia di Nun danket alle Gott veniva intonata a Lipsia, in alcune festività, come canto dopo l’omelia. Con questo corale organistico Bach si colloca nella tradizione di Johann Pachelbel: ogni frase è trattata come una piccola fuga e l’ultima voce ad entrare è sempre la voce superiore, in valori raddoppiati ed affidata ad una tastiera dalla sonorità più forte.

In maniera simile Bach aveva usato questo corale nel coro iniziale della cantata BWV 192.

Von Gott will ich nicht lassen canto fermo in Pedal. BWV 658

Von Gott will ich nicht lassen, denn er lässt nicht von mir, führt mich durch alle Strassen, da ich sonst irrte sehr. Er reicht mir seine Hand; den Abend und den Morgen tut er mich wohl versorgen, wo ich auch sei im Land.

Da Dio non mi voglio distaccare, perché Lui mai mi abbandona, mi guida sul giusto sentiero altrimenti mi smarrirei. Egli mi tende la sua mano, la sera come la mattina, e sempre mi sostiene ovunque io sia.

 

La tonalità di fa minore conferisce a questa composizione un carattere particolare, soprattutto se eseguita su un organo con un temperamento non equabile. Le armonie diventano più sofferte e le dissonanze ben rappresentano il buio e il dolore di questo mondo, attraverso cui la mano di Dio ci conduce. La melodia del corale, affidata al pedale, risuona forte e sicura all’interno della tessitura musicale.

All’interprete rimane il dubbio con quale registro eseguire la voce del Pedale. Sicuramente non con un registro di 16′! Un presunto allievo di Bach, Johann Christoph Oley ci lascia una copia in cui indica di eseguire il Pedale con un registro di 4′, ma osservando la scrittura del manuale si capisce che è la voce del Tenore quella mancante; sembrerebbe più opportuno quindi un registro di 8′. Spesso non ci è data però la scelta: infatti, pur essendo un registro di 8′ più soddisfacente, se l’organo dove dobbiamo suonare ha dei registri di 8′ troppo scuri o forti, consiglio di usare un’ottava di 4′, piuttosto che rovinare il carattere delicato del brano con una tromba militare di 8′!

Manoscritto di Johann Christoph Oley, con la dicitura Pedal 4 Fuß

 

La velocità di esecuzione deve  essere in quarti e non in ottavi; in questo modo anche i passaggi a due voci non perdono direzione.